La facciata e il campanile

La facciata

esternoNon conosciamo l’anno di fondazione del primitivo edificio religioso, ma si può ipotizzare che sia già stato parte del primo complesso urbanistico del sec.XV, dopo che la famiglia di Montevecchio prese dimora pressoché stabile nella zona. La piccola Chiesa viene rappresentata in una pianta del Castello di Monteporzio non meglio datata che dall’indicazione piuttosto vaga “Castello di Monte Porzio dal 1660 al 1780″. Per ciò che riguarda l’Oratorio è comunque certo trattarsi di una raffigurazione precedente l’anno 1743, anno in cui la costruzione subì un notevole intervento di restauro, che ne mutò in parte l’aspetto. Infatti nell’antica veduta l’edificio si presenta realizzato con mattoncini a vista e con la facciata munita di una coppia di piccole finestre e un rosone centrale: l’intervento settecentesco si può oggi facilmente riconoscere nell’apertura dell’ampio finestrone al di sopra (vedi le alterne vicende della famiglia Montevecchio sull’investitura a Monteporzio e Castelvecchio nella storia”, Alberto Polverari) dell’ingresso e nell’aggiunta del cornicione aggettante che, innestandosi alla base degli spioventi del tetto, traduce l’originario disegno a capanna in una classica facciata con un frontone triangolare a timpano. Certo che il disegno semplice uniforme e piatto di questa facciata ingentilita soltanto dalle due esigue lesene terminali,si presenta umiliata e monotona avendo alla sua sinistra il Palazzo dell’ex Municipio con la sua suntuosa architettura barocca, il suo corpo, centrale bombato sullo sfondo, delle parti laterali e dominante con le sue forti paraste doppiate con capitelli dorici sostenenti un grand’arco semicircolare e al di sopra una classica cella campanaria con pilastrini decorativi e cornicione a trabeazione attica.
Anche le due epigrafi poste sulle due facciate hanno un’incorniciatura diversissima; una semplice inquadratura quella della Chiesa, una bordatura con modanature ad alto rilievo quella del palazzo con il fastoso stemma dei Montevecchi finemente scolpito e dicitura sotto la quale tende quasi riproducente il sigillo di pergamena con medaglione e i simbolici 5 monti abbinati dell’antica dinastia:

POMPEJUS FEDERICUS RAINALDUS
COMITES EX (CEPTORES) MONTIS VETERIS
CUR (AVERUNT)
ANNO DOMINI
MDCCXXXXIII

Un elemento architettonico che adorna notevolmente la facciata è l’ampio portone a due ante, scandito da forti bugnature lignee; portale inserito in una classica incorniciatura con lesene e paraste ai lati, sormontate da una trabeazione dorica, con due bei modiglioni ionici alle estremità, quali mensole decorative del fregio trabeato.


Testo tratto da: “Senigallia e la sua Diocesi STORIA – FEDE – ARTE” – Mons. Angelo Mencucci – Editrice Fortuna 1994 ; “S.MARIA ASSUNTA – La chiesola del castello di Monte Porzio – storia, devozione, arte” – Mons. Angelo Mencucci.

 

IL campanile

chiesolacampanileE’ una piccola costruzione architettonica di stile romanico, ad una sola parete con apertura bifora ad arco a tutto sesto, con due campane; al di sopra un frontone appena segnato e terminante con un timpano triangolare.

Il tempietto è fabbricato con mattoni a tutta vista e pur nella sua nudità rupestre e annosa è piacevole come reperto murario di tempi passati ma soprattutto come vetusta della campanaria che anche oggi riecheggia i religiosi distici latini incisi in tante altre campane della diocesi:

DEUM LAUDO – POPULUM VOCO – DEFUNCTOS PLORO
DEAMONES FUGO – MORBOS DEPELLO – FESTA DECORO
VOX MEA VOX VITAE – VOCO VOS AD SACRA VENITE

LODO IDDIO – CONVOCO IL POPOLO – PIANGO I DEFUNTI
SCACCIO I DEMONI – VINCO LE MALATTIE – RALLEGRO LE FESTE
LA MIA VOCE E’ VOCE DI VITA – VENITE ALLE SACRE LITURGIE


Testo tratto da: “Senigallia e la sua Diocesi STORIA – FEDE – ARTE” – Mons. Angelo Mencucci – Editrice Fortuna 1994 ; “S.MARIA ASSUNTA – La chiesola del castello di Monte Porzio – storia, devozione, arte” – Mons. Angelo Mencucci.