Mons. Francesco Manenti, Vescovo di Senigallia
Mons. Francesco Manenti (da tutti chiamato Franco) è nato a Sergnano, provincia di Cremona e Diocesi di Crema, il 26 giugno 1951. Dopo aver studiato nel Seminario di Crema e nella Facoltà Teologica di Milano, conseguendo la licenza in Teologia, è stato ordinato sacerdote il 28 giugno 1975. All’inizio del suo ministero ha svolto, per dieci anni, l’ufficio di Vicario parrocchiale presso la Cattedrale. Successivamente ha ricoperto diversi incarichi pastorali, tra i quali quello di Direttore dell’Ufficio Catechistico, Direttore dell’Ufficio Famiglia e Direttore spirituale del Seminario Vescovile. È stato insegnante di Teologia dogmatica nei Seminari Riuniti di Lodi, Crema, Cremona e Vigevano, insegnante di Teologia al Seminario del Pime a Monza e presso gli Istituti Superiori di Scienze Religiose di Crema, Lodi e Cremona. Dal 2006 al 2015 è stato Vicario Generale della Diocesi di Crema e dal 2011 al 2015 Parroco della Parrocchia della SS.ma Trinità a Crema. In data 17 ottobre 2015 è stato nominato da Papa Francesco Vescovo di Senigallia, come successore di S.E.Mons. Giuseppe Orlandoni. Il 22 novembre dello stesso anno è stato consacrato Vescovo. Ha fatto ingresso nella Diocesi di Senigallia, dando inizio al suo ministero episcopale in questa diocesi, il 10 gennaio 2016.
STEMMA E MOTTO
Lo stemma del Vescovo Franco
Il motto: È vicino a voi il regno di Dio (Luca, 10,9)
Descrizione araldica:
D’azzurro allo scaglione d’argento, caricato di tre fiamme di rosso, accompagnato da due burelle ondate del secondo in punta, sormontate da una stella dello stesso.
Secondo la consuetudine araldica della Chiesa cattolica, lo stemma di un Vescovo è tradizionalmente composto da: uno scudo, una croce astile, un cappello prelatizio (galero), un cartiglio inferiore con estremità bifide.
Interpretazione
Lo “scaglione” (chiamato anche “capriolo”) rappresenta, in araldica, i tetti delle chiese; nel nostro caso, simboleggia la Chiesa della Santissima Trinità di Crema e le tre fiamme costituiscono un evidente simbolo trinitario richiamando l’amore ardente che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo riversano sull’umanità intera. La stella sulle onde è la Stella Maris, ispirata a una preghiera di San Bernardo da Chiaravalle. Si tratta di un simbolo, sia permessa l’analogia, mariano-marino: il navigante, nelle tempeste della vita guardi a Maria come luce che guida verso il porto sicuro; ecco quindi il riferimento alla Diocesi di Senigallia, posta sul litorale adriatico marchigiano.
Lo scaglione è in argento, simbolo della trasparenza, quindi della Verità e della Giustizia, doti su cui si fonda lo zelo pastorale del Vescovo per la Chiesa e il popolo di Dio affidato alle sue cure.
Il “campo” dello scudo è in azzurro, il colore simbolo della incorruttibilità della volta celeste, delle idealità che salgono verso l’alto; rappresenta il distacco dai valori terreni e l’ascesa dell’anima verso Dio.
Il motto
Le parole scelte da Mons. Franco Manenti per il proprio motto episcopale sono tratte dal Vangelo di Luca laddove Gesù designa i settantadue discepoli da inviare presso le genti a portare il messaggio di salvezza e di pace, annunciando inoltre che il Regno di Dio è vicino.