Nel santuario della Madonna di Tulinella, conosciuto come “Chiesina di Via Roma”, si venera la Madonna del Rosario. L’origine di questo Santuario risale alla fine del secolo scorso.
Dalle testimonianze di alcune persone anziane si è potuta ricostruire la storia della sopracitata chiesina, eretta come ringraziamento per una grazia ricevuta.
Nel 1886, il Signor De Marchi Nicola (detto Tulinella), alla fine di una giornata di duro lavoro, venne aggredito al ventre dal suo asino, ormai disperato iniziò ad invocare la Madonna e subito l’asino smise di morderlo.
Il Signor De Marchi, per riconoscenza della grazia ricevuta, affisse un quadro raffigurante la Madonna del Rosario su un olmo situato nella località dove ora sorge il Santuario.
Questo era un luogo pubblico destinato al deposito del fieno e del letame e, ad ogni paesano, spettava un piccolo lembo di terra.
Qualche anno dopo, con i soldi raccolti con una colletta fra i contadini delle campagne limitrofe, il Tulinella fece abbattere l’olmo e costruire una “figurina” contenente lo stesso quadro. In seguito la popolazione, che venerava tale figurina, pensò di allargarla cercando fondi nelle campagne durante la battitura e chiedendo sovvenzioni in paese.
I più assidui in questa raccolta furono: la famiglia Tombari, De Angelis Elisabetta, Testaguzza Ilario, Patrignani Claudio ed altri dei quali non ricordiamo i nomi.
Questi benemeriti, al ritorno dal lavoro, si dividevano per zone ed andavano alla ricerca di grano e denaro.
Anche dalla lontana Africa, luogo di guerra, i nostri compaesani combattenti mandarono, per mezzo di Don Osvaldo Federiconi, un contributo ammontante a lire 300.
Con il ricavato di queste raccolte si acquistò il materiale ed i muratori, nel loro tempo libero, costruirono l’odierna Chiesina. Murano nelle fondamenta una bottiglia contenente i nomi delle persone che avevano maggiormente contribuito a tale realizzazione.
La campana fu donata da Ginevri Francesco, gli abeti ed il giardino furono curati da Tombari Luigi e Cattalani Claudio; il tetto fu opera di Mancinelli Francesco, la porta e la finestra furono realizzate da Mancini Palamoni Tarcisio.
Alla fine dei lavori la popolazione organizzò una festa di inaugurazione a cui partecipò S.E. il Vescovo.
Il ricordo di questa festa è ancora vivo nel cuore di tutti i paesani, soddisfatti per il lavoro svolto e quindi ampiamente ripagati dei sacrifici compiuti.
Intorno al 1965 la popolazione decise di allargare nuovamente la Chiesina; il progetto fu disegnato da Ragnetti Raffaello, con la consultazione di Ginevri Gaetano. I lavori ebbero inizio, ma non furono mai portati a termine per mancanza di fondi.
La Chiesina è centro di preghiera, soprattutto nel mese di Maggio
e nella prima domenica di giugno, giorno di chiusura del mese mariano e “festa dell’autista”.
Ancora oggi si deve ringraziare la generosità degli abitanti del vicinato che permette alla Chiesina di Via Roma di mantenere un aspetto decoroso agli occhi dei suoi fedeli.
Lettera promotori Chiesina al vescovo (1930?)
(da fonte parrocchiale)